Questo articolo fornisce una guida completa alle detrazioni fiscali disponibili per l’installazione di impianti fotovoltaici nel 2025, aggiornate alle più recenti normative. Include schede dettagliate su Bonus Ristrutturazioni, Superbonus, Reddito Energetico e Comunità Energetiche, con esempi pratici e istruzioni per calcolare il reale risparmio. Pensato per chi sta valutando l’investimento, aiuta a capire l’impatto economico delle agevolazioni, leggere correttamente i preventivi e preparare la documentazione necessaria. ⏱️ Tempo di lettura: 9–10 minuti

Nel 2025, nonostante alcune rimodulazioni delle principali detrazioni fiscali, sono ancora diverse le opportunità per chi desidera installare un impianto fotovoltaico.
Analizziamo le principali detrazioni fiscali per il fotovoltaico, con esempi pratici per integrarle nei preventivi e indicazioni chiare per completare correttamente le procedure burocratiche.
Incentivazione impianti solari 2025: ecco le principali agevolazioni fiscali per il fotovoltaico
Bonus Ristrutturazioni (detrazione 50%)
Il Bonus Ristrutturazioni consente una detrazione fiscale del 50% per l’installazione di impianti fotovoltaici sull’abitazione principale, con un limite di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare. Per le seconde case o altri immobili residenziali, la detrazione è del 36%, con un tetto massimo di 48.000 euro. L’importo totale della detrazione viene recuperato in 10 anni attraverso quote IRPEF annuali di uguale valore.
È fondamentale che l’impianto sia destinato al consumo domestico e che la potenza di picco non superi i 20 kW. I pagamenti devono essere effettuati tramite bonifico parlante, e la documentazione deve essere inviata all’ENEA entro 90 giorni dalla fine dei lavori.
Superbonus 65%
Il Superbonus è stato prorogato fino al 31 dicembre 2025, ma con alcune condizioni precise da rispettare. Per poter beneficiare dell’agevolazione, è obbligatorio aver presentato la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata (CILA) – e, in caso di interventi su condomini, anche la delibera assembleare – entro il 15 ottobre 2024.
Nel 2025, la percentuale di detrazione per l’installazione di impianti fotovoltaici nell’ambito del Superbonus è del 65%. L’incentivo è destinato a condomìni, edifici composti da 2 a 4 unità immobiliari, organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS), associazioni di promozione sociale e associazioni di volontariato.
La detrazione si applica a condizione che l’impianto fotovoltaico sia parte di un intervento “trainato”, associato a un lavoro “trainante” di efficientamento energetico o miglioramento sismico.
Il limite massimo di spesa è pari a 2.400 euro per ogni kWp di potenza installata, fino a un massimo di 48.000 euro per unità immobiliare.
È inoltre previsto l’obbligo di cedere al GSE l’energia elettrica non autoconsumata in sito.
Il Reddito Energetico Nazionale
Il Reddito Energetico Nazionale è un contributo statale a fondo perduto destinato alle famiglie a basso reddito per l’installazione di impianti fotovoltaici domestici.
L’incentivo, non cumulabile con altre agevolazioni pubbliche, copre parte dei costi di installazione e gestione dell’impianto e prevede una quota fissa massima di 2.000 euro, oltre a 1.500 euro per ogni kWp installato (tra 2 e 6 kW).
Per accedere alla misura, l’ISEE deve essere inferiore a 15.000 euro (o 30.000 euro per famiglie con almeno quattro figli a carico). Il sostegno è destinato all’autoconsumo e include anche polizza assicurativa, monitoraggio e manutenzione per dieci anni.
Per il biennio 2024-2025 sono stati stanziati 200 milioni di euro, rapidamente esauriti a causa dell’elevata richiesta.
Solo nel 2025, le risorse assegnate al Sud Italia sono andate esaurite nel giro di poche ore dall’apertura dello sportello.
Al momento, non è stato confermato se il MASE rinnoverà la misura per il 2026. Il GSE ha però comunicato che lo sportello potrà essere riaperto nel caso in cui, a seguito di rinunce o esclusioni, risultassero disponibili almeno 5 milioni di euro.
Comunità Energetiche
Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) rappresentano uno dei pilastri della transizione energetica in Italia e una concreta opportunità per cittadini, enti locali e imprese di produrre, condividere e consumare energia rinnovabile a livello locale. Con il decreto del 23 gennaio 2024, il MASE ha introdotto un sistema di incentivi mirato a favorire la nascita e lo sviluppo delle CER su tutto il territorio nazionale, combinando tariffe incentivanti con contributi a fondo perduto.
Le CER possono essere costituite da soggetti diversi – privati, imprese, enti pubblici, cooperative, condomìni – che si uniscono per autoprodurre energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico, eolico, idroelettrico). L’energia prodotta e non autoconsumata viene immessa in rete e redistribuita tra i membri, con evidenti vantaggi economici e ambientali.
Il decreto introduce una tariffa incentivante ventennale sull’energia condivisa e un contributo PNRR per comuni sotto i 5.000 abitanti.
Per accedere agli incentivi, l’impianto deve essere connesso alla rete di distribuzione entro i confini della stessa cabina primaria, e non deve superare i 1.000 kW di potenza nominale. I membri della comunità devono essere dotati di contatori intelligenti, necessari per misurare l’energia condivisa.
Come inserire le detrazioni fiscali fotovoltaico nei preventivi e nei calcoli di convenienza
L’inserimento delle detrazioni fiscali nel preventivo ti consente di quantificare l’effettivo risparmio economico e migliorare la valutazione dell’investimento fotovoltaico.
Generalmente viene prima calcolato il costo complessivo dell’impianto “chiavi in mano”, includendo tutti gli elementi: moduli, inverter, sistema di accumulo (se presente), progettazione, pratiche burocratiche e installazione. Su questo importo si applica poi la detrazione fiscale prevista dalla normativa vigente (ad esempio il 50% su una spesa massima di 96.000 euro nel caso del Bonus Ristrutturazioni).
L’importo detraibile va ripartito in 10 quote annuali di pari valore. A questa proiezione si aggiunge una stima del risparmio annuo in bolletta, derivante dall’autoconsumo dell’energia prodotta, e degli eventuali ricavi generati dalla cessione dell’energia in rete tramite il meccanismo del Ritiro Dedicato.

Impatto delle detrazioni fiscali sul costo e sulla redditività del fotovoltaico: un esempio pratico
Un impianto da 6 kW con un costo totale di 12.000 euro, grazie alla detrazione del 50%, produce un risparmio di 6.000 euro in 10 anni (600 euro all’anno).
Se il risparmio energetico è di circa 960 euro l’anno e i ricavi dal GSE sono pari a 624 euro, il vantaggio economico complessivo annuale supera i 2.180 euro.
Con un ritorno economico annuo di oltre 2.180 euro, il payback si attesta tra 5 e 6 anni, garantendo una sostenibilità finanziaria e ambientale dell’investimento.
Valuta correttamente il preventivo fotovoltaico tenendo conto delle agevolazioni fiscali
Per capire davvero quanto conviene l’investimento, assicurati che il documento riporti con chiarezza il costo totale lordo, l’importo della detrazione fiscale annuale e il costo netto effettivo, ovvero quello che sosterrai nel tempo dopo aver recuperato il bonus.
Un elemento chiave da considerare è il tempo di rientro dell’investimento: il preventivo dovrebbe indicare in quanti anni, grazie al risparmio in bolletta e agli incentivi, l’impianto si ripagherà.
A seconda del livello di autoconsumo e della potenza installata, il rientro dell’investimento può avvenire tra i 5 e i 7 anni
Verifica inoltre se il preventivo include un sistema di accumulo: questi dispositivi, sebbene opzionali, aumentano l’autonomia energetica e possono anch’essi beneficiare di detrazioni fiscali. Consulta l’approfondimento dedicato per stimare in modo dettagliato il tuo budget fotovoltaico.
Verifica che l’installatore offra una checklist documentale e assistenza per ogni fase burocratica, inclusa la trasmissione dati all’ENEA.
Infine, assicurati che il preventivo sia aggiornato alle normative vigenti: le aliquote, i massimali e i requisiti cambiano frequentemente. Non esitare a chiedere conferma che le condizioni economiche proposte siano in linea con le agevolazioni attualmente in vigore.
Qui trovi una risorsa utile per trovare un sito autorevole per il tuo impianto fotovoltaico.
Detrazione fiscale per il fotovoltaico: la documentazione necessaria
Il documento più rilevante è la fattura dell’impianto, che deve riportare in modo dettagliato i costi dei singoli componenti e dei servizi (pannelli, inverter, installazione, pratiche). Il pagamento deve avvenire tramite bonifico parlante, riportando la causale prevista dalla legge, il codice fiscale del beneficiario della detrazione e la partita IVA o il codice fiscale del destinatario del pagamento.
È inoltre necessario conservare:
- copia del progetto elettrico dell’impianto;
- dichiarazione di conformità redatta dall’installatore;
- copia della pratica di connessione al GSE;
- eventuale titolo abilitativo edilizio, se richiesto (CILA, SCIA o permesso a costruire);
- dichiarazione del fornitore relativa alla potenza e ai componenti dell’impianto.
Per impianti con accumulo fotovoltaico, è richiesta anche la documentazione tecnica e fiscale della batteria.
Consiglio bonus: è utile archiviare tutte le comunicazioni con il fornitore e tenere una checklist aggiornata della documentazione inviata e ricevuta.

Chi non ha diritto alle detrazioni fiscali per il fotovoltaico
Di seguito le casistiche che escludono l’accesso alle detrazioni fiscali per impianti fotovoltaici.
Impianti su immobili non residenziali
Le detrazioni come il Bonus Ristrutturazioni si applicano esclusivamente a edifici a uso abitativo. Se l’impianto è installato su strutture a destinazione commerciale, industriale o su immobili non abitativi, l’agevolazione non è prevista, salvo rientri in altri regimi incentivanti specifici.
Pagamenti non tracciabili
Per ottenere la detrazione, il pagamento deve essere effettuato tramite bonifico parlante, con causale conforme e indicazione di codice fiscale e partita IVA. Metodi di pagamento alternativi, come bonifici ordinari o contanti, non sono ammessi e comportano la perdita del diritto al beneficio.
Contribuenti in regime forfettario
Chi aderisce a regimi fiscali con imposta sostitutiva, come il regime forfettario per le partite IVA, non può usufruire delle detrazioni fiscali poiché non è soggetto a IRPEF, l’imposta a cui il bonus si applica.
Mancanza dei requisiti normativi
L’assenza di documentazione obbligatoria – come la dichiarazione di conformità, l’eventuale titolo edilizio (es. CILA) o, nei casi previsti, la comunicazione all’ENEA – invalida il diritto alla detrazione, anche se l’impianto è tecnicamente conforme.
Detrazione già fruita da altri
Ogni impianto può beneficiare delle detrazioni una sola volta. Se il bonus è già stato richiesto da un altro soggetto, non è possibile riutilizzarlo.

Detrazioni fiscali fotovoltaico: domande frequenti
A quanto ammonta la detrazione fiscale per il fotovoltaico e quali sono i limiti?
La detrazione fiscale per l’installazione di impianti fotovoltaici rientra generalmente nel Bonus Ristrutturazioni, che prevede una detrazione IRPEF del 50% sulle spese sostenute. Il limite massimo di spesa detraibile è di 96.000 euro per unità immobiliare. La detrazione viene ripartita in 10 quote annuali di pari importo.
Quali sono le novità sulle detrazioni fiscali per il fotovoltaico a partire dal 2025?
A partire dal 1° gennaio 2025, la detrazione fiscale per il fotovoltaico residenziale ha subito delle modifiche. L’aliquota passerà al 50% per l’abitazione principale e al 36% per la seconda casa, mantenendo un tetto di spesa invariato di 96.000 euro per unità immobiliare. Per gli anni 2026 e 2027, le aliquote si ridurranno ulteriormente al 36% per l’abitazione principale e al 30% per gli immobili diversi dall’abitazione principale. Il Superbonus, dal 2025, è riconosciuto nella misura del 65% e riservato principalmente ai condomini.
Quali spese sono detraibili per l’installazione di un impianto fotovoltaico?
Le spese detraibili per l’installazione di un impianto fotovoltaico includono non solo l’acquisto dei materiali e la manodopera, ma anche le spese di progettazione e le prestazioni professionali. Rientrano inoltre le spese per perizie e sopralluoghi, l’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA), i bolli e le autorizzazioni necessarie. In alcuni casi, possono essere detraibili anche le spese di smaltimento e bonifica dell’impianto eventualmente sostituito. Per beneficiare della detrazione, è necessario effettuare il pagamento tramite bonifico bancario o postale “parlante” e inviare una comunicazione all’ENEA.