Fotovoltaico: tutti ne parlano, non tutti, però, sono davvero informati.
L’idea di fondo segue generalmente questo flusso di pensiero, così sintetizzato:
“Voglio passare al fotovoltaico per risparmiare sulle bollette e per ridurre il mio impatto ambientale, ma, visto che non sono ferrato in materia, mi affiderò a un’azienda, che si occuperà di tutto”.
Il pensiero di base non è scorretto, ma noi siamo dell’avviso che una corretta informazione sia sempre l’arma migliore nelle mani del consumatore.
Conoscere le nozioni essenziali, infatti, ti aiuta a comprendere tutti gli step che saranno necessari per passare dall’analisi dei tuoi bisogni, alla progettazione dell’impianto e, infine, all’installazione dell’impianto fotovoltaico sul tetto di casa tua.
Questo ti permetterà di avere sempre la situazione sotto controllo, di valutare con la giusta cognizione di causa quanto ti viene proposto e di fare le opportune domande a chi prenderà in carico la realizzazione del tuo impianto.
Non è necessario seguire un corso in ingegneria o affrontare impegnative letture di manuali tecnici per essere dei consumatori informati!
Per dimostratelo, abbiamo scritto per te questa guida, che ha l’obiettivo di rendere l’argomento “Fotovoltaico” semplice, digeribile e possibilmente piacevole da leggere.
A lettura ultimata, avrai le idee più chiare su come funziona un impianto, quali sono gli step che portano dalla progettazione all’installazione, come puoi fare per risparmiare nell’installazione dell’impianto.
I fondamentali: come funziona e com’è fatto un impianto fotovoltaico
In questa sezione affronteremo due aspetti: il funzionamento dell’impianto e i componenti coinvolti nel processo.
La fisica spiegata semplice: come fa la luce del sole a diventare elettricità
Tutti sappiamo, anche senza esserci mai soffermati a riflettere, che un impianto fotovoltaico trasforma l’energia del sole in energia elettrica.
Quello che accada in un impianto fotovoltaico parte da un fenomeno molto affascinante della fisica, chiamato “Effetto fotovoltaico”: un processo della fisica, la cui intuizione risale alla fine dell’800, quando Edmund Bacquerel osservò che alcuni oggetti metallici, se colpiti dai raggi del sole, generavano energia elettrica.
Il fenomeno è stato poi successivamente preso in esame da altri fisici e scienziati, fino a giungere ad Albert Einstein, che finalmente comprese il fenomeno che genera questo flusso di elettricità.
Fu così che si portò alla luce realmente il meccanismo alla base dell’effetto fotovoltaico e si è potuto successivamente applicare con sistematicità alla creazione dei pannelli fotovoltaici: di fatto, la prima cella monocristallina fu creata dopo le osservazioni di Einstein, nella seconda metà del Novecento.
Ma in cosa consiste l’effetto fotovoltaico?
Abbiamo già menzionato il silicio monocristallini, di cui parleremo a breve, nella sezione dedicata ai componenti.
Ecco: immagina il silicio come reticolo cristallino dove gli elettroni sono legati agli atomi: quando un fotone, ovvero una particella di luce, colpisce questo reticolo, cede la sua energia a un elettrone, liberandolo dal suo atomo. Questo elettrone libero, caricato negativamente, si sposta verso una zona del materiale con una carica positiva, creando così una corrente elettrica.
Per migliorare l’efficienza di questo processo, il silicio viene “drogato”, ovvero contaminato con altre sostanze per creare due tipi di silicio: uno con un eccesso di elettroni (tipo n) e uno con una carenza di elettroni (tipo p). Quando questi due tipi di silicio vengono a contatto, si forma una giunzione pn: è proprio a questa giunzione che avviene la conversione della luce in elettricità.
Quando la luce solare colpisce la giunzione pn, gli elettroni liberati dal tipo n si muovono verso il tipo p, creando una tensione elettrica, che può essere utilizzata per alimentare dispositivi elettrici.
Le celle solari sono costituite da molte giunzioni pn, collegate in serie per aumentare la tensione prodotta o in parallelo per aumentare la corrente. Un modulo fotovoltaico è composto da diverse celle solari, mentre un pannello fotovoltaico è un insieme di moduli.
Il paragrafo che segue ti offrirà maggiore chiarezza, parlando dei componenti essenziali di un impianto fotovoltaico.
I componenti dell’impianto fotovoltaico: pannelli, inverter, accumulatore
Finora abbiamo parlato dei moduli fotovoltaici e della loro struttura, costituita da celle in silicio tra loro collegate: sarà, dunque chiaro che il processo parte da loro, che risultano il componente fondamentale.
Tuttavia, solo i pannelli fotovoltaici non basterebbero a portare l’energia elettrica in casa tua. Affinché tu possa adoperare l’energia prodotta partendo dalla luce solare, è fondamentale un inverter.
Di seguito ti diciamo qualcosa in più su pannelli fotovoltaici, inverter e batteria di accumulo, che è un componente opzionale.
I pannelli fotovoltaici
Esistono diverse tipologie di pannelli solari, ognuna con caratteristiche specifiche:
- Pannelli monocristallini: realizzati a partire da un unico cristallo di silicio, offrono la massima efficienza di conversione e una lunga durata. Sono caratterizzati da celle di colore blu scuro e hanno un aspetto esteticamente gradevole.
- Pannelli policristallini: sono composti da più cristalli di silicio, sono leggermente meno efficienti dei monocristallini ma hanno un costo inferiore. Le loro celle hanno un aspetto più granulare e sono generalmente di colore blu scuro.
- Pannelli a film sottile: realizzati depositando un sottile strato di materiale semiconduttore su un substrato flessibile, come il vetro o il metallo. Sono più leggeri e flessibili rispetto ai pannelli cristallini, ma hanno un’efficienza più bassa.
La scelta del tipo di pannello dipende da diversi fattori, tra cui il budget disponibile, lo spazio a disposizione sul tetto e le esigenze energetiche.
In linea generale, i pannelli monocristallini offrono una maggiore efficienza degli altri menzionati: questo implica una minore superficie occupata, a parità di potenza dell’impianto.
Oltre a questo, i pannelli monocristallini risultano più performanti quando la luce del sole li colpisce in maniera perpendicolare, mentre i policristallini danno il meglio di loro in zone geografiche caratterizzate da tanto sole, poiché rendono meglio alle alte temperature.
I pannelli a film sottile, invece, sono i meno performanti dal punto di vista del rendimento. Tuttavia, grazie alla loro flessibilità e versatilità, rappresentano la soluzione ideale in quelle situazioni che richiedono materiali capaci di adattarsi e integrarsi alla struttura architettonica.
Ovviamente a variare sono anche i costi: i pannelli monocristallini sono i più costosi di tutti; seguono i policristallini, che offrono un ottimo compromesso tra rendimento e costi. Dulcis in fundo, i pannelli in silicio amorfo sono la soluzione più economica, ma, come abbiamo appena visto, richiedono superfici più estese, poiché garantiscono un rendimento molto minore.
Non vogliamo darti troppe nozioni tutte insieme, per non creare confusione, ma se vuoi saperne di più, trovando anche approfondimenti sui costi dei pannelli fotovoltaico, questo articolo è perfetto per te!
L’inverter
L’inverter è un componente fondamentale in ogni impianto fotovoltaico, svolgendo un ruolo cruciale nella conversione dell’energia. I pannelli solari, infatti, producono corrente continua (DC), mentre gli elettrodomestici di casa funzionano con corrente alternata (AC). L’inverter ha proprio il compito di trasformare la corrente continua in corrente alternata, rendendola utilizzabile per alimentare i nostri dispositivi.
Ma le sue funzioni vanno ben oltre questa semplice conversione.
Un inverter moderno è, infatti, un dispositivo intelligente che ottimizza la produzione di energia, monitora le prestazioni dell’impianto e offre una serie di funzionalità avanzate. Grazie a algoritmi sofisticati, l’inverter massimizza l’energia estratta dai pannelli solari, adattandosi alle variazioni di irraggiamento solare.
Inoltre, molti inverter sono dotati di funzionalità di monitoraggio remoto, che consentono di tenere sotto controllo le prestazioni dell’impianto in tempo reale attraverso un’app o un portale web.
Il mercato offre diverse tipologie di inverter, ognuna con caratteristiche specifiche: gli inverter di stringa, i più comuni, gestiscono più pannelli collegati in serie; i microinverter, invece, sono più piccoli e si installano su ogni singolo pannello, offrendo un monitoraggio più preciso. Gli inverter ibridi, infine, sono progettati per lavorare in sinergia con sistemi di accumulo, consentendo di immagazzinare l’energia prodotta in eccesso e utilizzarla quando
Come per i pannelli fotovoltaici, anche la scelta dell’inverter giusto dipende da diversi fattori, tra cui la dimensione dell’impianto, le esigenze energetiche dell’abitazione e il budget disponibile.
La batteria per l’accumulo
Questo componente non è fondamentale: il tuo impianto ti garantirà energia elettrica anche se decidi di non installare le batterie di accumulo.
Tuttavia, se desideri massimizzare la tua indipendenza energetica, sfruttando al massimo tutta l’energia prodotta dal tuo impianto fotovoltaico, un sistema di accumulo è, senza dubbio, la soluzione perfetta per te.
In assenza di batteria, hai la possibilità dell’autoconsumo diretto, ossia l’utilizzo dell’energia elettrica nel momento esatto in cui l’impianto la produce: ad esempio, è domenica mattina, fuori c’è un bel sole e tu passi l’aspirapolvere in salotto, sfruttando l’energia che i tuoi pannelli in quel momento stanno producendo.
Se, però, quella domenica mattina, sei fuori al parco, in assenza di sistema di accumulo, quell’energia finisce in rete. Ovviamente tu non la perdi, ma attraverso meccanismi di incentivo come lo Scambio sul Posto e il Ritiro dedicato, viene trasformata in crediti applicati all’energia che prelevi dalla rete negli orari serali.
Con un sistema di accumulo, la storia cambia: tutta l’energia prodotta dal tuo impianto finisce all’interno della batteria e tu puoi utilizzarla ogni volta che ne hai bisogno, senza aver necessità di prelevare dalla rete.
In questo modo, riesci a ridurre dell’80/90% l’impatto sulle bollette elettriche, poichè non attingi all’energia della rete nazionale, contribuendo ancora di più anche alla causa ambientale.
Insomma, un sistema di accumulo è la soluzione ideale se vuoi sfruttare al massimo il potenziale economico e ecologico del tuo impianto.
Ovviamente devi mettere in conto un investimento un po’ più alto.
Se alla parola “Investimento” hai già sentito un brivido, ti rassicuriamo subito: il prossimo paragrafo sarà dedicato alle detrazioni e agevolazioni per il fotovoltaico.
Agevolazioni e detrazioni per il fotovoltaico 2024
Un impianto fotovoltaico ha un costo che parte dai circa ai 10.000 euro (per un impianto da 3 kWp) fino ai circa 20.000€ (10 kWp). Come abbiamo accennato poc’anzi, un sistema di accumulo rende l’investimento più impegnativo: il range in questo caso va dai circa 13.000 euro (per un impianto da 3 kWp) ai 25.000 euro (per un impianto da 10 kWp).
Il costo finale dell’impianto è sempre una somma di diverse variabili: potenza, qualità dei componenti scelti, difficoltà dell’installazione e così via.
Quello che sicuramente ti interesserà sapere è che nel 2024, approfittando delle agevolazioni disponibili, puoi risparmiare fino alla metà sul costo di installazione del tuo impianto: di seguito una lista delle agevolazioni che potrebbero interessarti.
Superbonus 70%
Questa detrazione fiscale consente di recuperare il 70% delle spese sostenute per interventi di riqualificazione energetica, tra cui l’installazione di impianti fotovoltaici. È importante sottolineare che, dal 2024, il Superbonus è applicabile esclusivamente agli edifici condominiali e richiede il raggiungimento di specifici requisiti di miglioramento energetico. L’incentivo è fruibile in questa misura fino al 31 dicembre 2024: dal 2025 l’agevolazione scenderà al 65%.
Bonus ristrutturazioni 50%
Questa agevolazione permette di detrarre il 50% delle spese sostenute per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, tra cui l’installazione di impianti fotovoltaici. Il bonus è valido fino al 31 dicembre 2024 e si applica sia alle abitazioni singole che ai condomini.
A partire dal 2025, la detrazione fiscale per i lavori di ristrutturazione subirà un progressivo calo: per le prime case, si potrà beneficiare del 50% di detrazione, mentre dal 2026 la percentuale scenderà al 36%. Per le seconde case, invece, la detrazione sarà del 36% nel 2025 e del 30% negli anni successivi.
IVA agevolata
L’aliquota IVA per gli impianti fotovoltaici è ridotta al 10% per le abitazioni esistenti e al 4% per le nuove costruzioni: in questo caso non vi è un termine ed è applicabile a tutti i componenti dell’impianto, compresa l’installazione e, se presente, il sistema di accumulo
Il Reddito Energetico
Il Reddito Energetico, è l’iniziativa governativa volta a sostenere l’installazione di impianti fotovoltaici per le famiglie a basso reddito, lanciata nel luglio 2024.
Il fondo ha messo a disposizione 200 milioni di euro da suddividere per il biennio 2024-2024.
Purtroppo, a causa dell’elevata richiesta, i fondi stanziati per il 2024 si sono esauriti in sole 24 ore. Nonostante questo rapido esaurimento, il governo ha confermato che le risorse per il 2025 sono già state stanziate e che le nuove richieste potranno essere presentate a partire dal prossimo marzo.
Questo programma, oltre a favorire la transizione energetica del Paese e a ridurre le emissioni di gas serra, offre un’opportunità unica alle famiglie con ISEE inferiore a 15.000 euro o a 30.000 euro con almeno quattro figli a carico di accedere all’energia pulita e di ridurre le proprie spese energetiche.
Le regole fondamentali per usufruire degli incentivi per il fotovoltaico
Ricorda che per beneficiare delle agevolazioni la documentazione è un aspetto cruciale.
Pertanto, abbi cura di rispettare queste tre regole:
- Effettua un Bonifico parlante: Ii pagamento deve essere effettuato tramite bonifico bancario o postale, indicando nella causale tutti i dati richiesti (causale del versamento, codice fiscale del beneficiario, partita IVA del destinatario).
- Non tralasciare la Comunicazione ENEA: entro 90 giorni dalla fine dei lavori, è necessario inviare la comunicazione ENEA per attestare l’avvenuta esecuzione degli interventi e i dati relativi all’impianto.
- Conserva accuratamente la documentazione: è importante conservare tutta la documentazione relativa all’impianto e ai pagamenti effettuati per poter dimostrare il diritto alla detrazione fiscale in caso di controlli.
Come scegliere l’impianto fotovoltaico adatto alle tue esigenze in 3 step
In questa sezione, vediamo insieme quali sono i passaggi fondamentali nella fase di progettazione del tuo impianto fotovoltaico.
Step 1: l’analisi del fabbisogno energetico
Nel momento in cui decidi di installare il tuo impianto fotovoltaico, un passaggio importante è quello che porta al suo corretto dimensionamento.
Si tratta, dunque, di partire da un’analisi che tenga conto, in primis del fabbisogno energetico, ma anche di altri fattori, che determinano la potenza dell’impianto.
Questo passaggio è cruciale per garantirsi la massima efficienza e un ritorno sull’investimento ottimale: quello che si evita, con un’accorta analisi multifattoriale, è di acquistare un impianto troppo grande o troppo piccolo: nel primo caso, ti troveresti a sostenere un investimento inutilmente dispendioso; nel secondo, il tuo sforzo economico sarebbe inferiore, ma non ti porterebbe reale beneficio, a livello energetico.
Quindi, il primo step da mettere in conto è un’analisi accurata dei consumi energetici dell’edificio: si tratta di rispondere alla semplice domanda “Quanta energia consumi in un anno?”
Per saperlo, oltre ad utilizzare dei simulatori online, che ti consentono di fare un calcolo a partire dagli elettrodomestici che utilizzi abitualmente, puoi sommare i consumi energetici riportati sulle bollette dell’ultimo anno, in modo da avere una stima abbastanza realistica dei tuoi consumi.
In media, una famiglia di due persone consuma tra 2000 e 2700 kWh all’anno, mentre per una famiglia di tre persone il consumo si aggira intorno ai 2500-2900 kWh annui. Le famiglie più numerose, composte da quattro persone, possono arrivare a consumare tra 3300 e 3600 kWh all’anno. Tradotto in termini giornalieri, una famiglia media consuma tra 6 e 10 kWh al giorno
Da questi dati, è possibile stimare la quantità di energia che l’impianto dovrà produrre per soddisfare il tuo fabbisogno.
Ovviamente bisogna considerare anche altri fattori, che determineranno sia la potenza dell’impianto, che la tipologia dei componenti scelti.
Lo vediamo nel prossimo paragrafo.
Un’ispezione al tetto: spazio disponibile, orientamento, inclinazione e irraggiamento
Una volta compreso a quanto ammonta il consumo energetico annuo, è tempo di salire sul tetto per comprendere lo spazio disponibile per l’installazione dei pannelli fotovoltaici, l’inclinazione e l’orientamento.
Devi sapere, infatti, che la potenza dell’impianto fotovoltaico determina il numero di pannelli che andrà installato sul tetto. Dunque, se, ad esempio, decidi che vuoi installare un impianto da 6 kWp, ma lo spazio non è sufficiente per ospitare quel numero di pannelli, bisognerà trovare una soluzione di compromesso: ad esempio, se lo spazio fosse sufficiente, si potrebbe optare per pannelli in silicio monocristallino, che, come abbiamo già visto, permettono di avere lo stesso rendimento occupando in proporzione una superficie minore.
Se vuoi saperne di più, qui trovi un interessante articolo dove parliamo di quanti mq occorrono per 1 kW di fotovoltaico.
L’ispezione del tetto sarà fondamentale anche per valutare orientamento e inclinazione, altri due fattori fondamentali in fase di progettazione dell’impianto.
L’orientamento del tetto, infatti, è fondamentale per determinare l’esposizione solare durante l’arco della giornata: un tetto orientato a sud, ad esempio, riceve una maggiore quantità di radiazione solare diretta, garantendo una produzione energetica più elevata.
L’inclinazione del tetto, invece, influisce sull’angolo di incidenza dei raggi solari sui pannelli, avendo impatto diretto sulla loro efficienza.
Un sopralluogo sul tetto sarà utile per valutare anche le sue condizioni, prima dell’installazione. Ad ogni modo, ti rassicurerà sapere che il peso di pannelli e strutture di sostegno non è elevatissimo e consente l’installazione su quasi tutti i tetti. Puoi approfondire anche leggendo questo articolo, dove spieghiamo quanto pesa un pannello fotovoltaico.
Infine, un’analisi accurata dell’irraggiamento solare nella zona, considerando fattori come l’ombreggiamento da parte di edifici circostanti o alberi, è essenziale per stimare la produzione energetica annua dell’impianto.
I tecnici specializzati utilizzano software specifici per simulare il comportamento dell’impianto e determinare la potenza ideale dei pannelli solari: questi strumenti prendono in considerazione tutti i fattori che abbiamo appena visto, come l’orientamento del tetto, l’ombreggiamento da parte di edifici o alberi, e l’irraggiamento solare locale, in modo da fornire anche una stima della produzione annua, un calcolo del risparmio ottenuto e del ritorno dell’investimento.
Al fine di garantirti una reale soddisfazione dal tuo investimento, ti consigliamo di affidarti a tecnici professionisti, in grado di effettuare queste complesse analisi in maniera precisa e accurata.
Tuttavia, se hai curiosità o hai già dimestichezza con l’argomento, se sai già dove mettere le mani e vuoi risparmiare sui costi di installazione o vuoi semplicemente approfondire, potresti optare per il fotovoltaico fai da te, di cui parliamo in questa guida.
La scelta dei componenti dell’impianto fotovoltaico
Una volta raccolti tutti i dati relativi al fabbisogno energetico dell’edificio e alle caratteristiche del tetto, si procede alla scelta dei componenti dell’impianto fotovoltaico. Questa fase è cruciale, in quanto determina l’efficienza, la durata e la redditività dell’investimento.
Partendo dalle informazioni raccolte durante l’analisi del fabbisogno e il sopralluogo, è possibile dimensionare con precisione il numero e la tipologia di pannelli solari necessari: la scelta tra pannelli monocristallini, policristallini o thin-film dipenderà da fattori come l’inclinazione del tetto, l’ombreggiamento e il budget disponibile. I pannelli monocristallini, ad esempio, come abbiamo già detto, offrono un’efficienza più elevata ma hanno un costo maggiore rispetto ai policristallini.
Un altro componente fondamentale è l’inverter, che converte la corrente continua prodotta dai pannelli in corrente alternata utilizzabile in casa: la sua potenza deve essere adeguata alla dimensione dell’impianto e alle esigenze energetiche dell’abitazione. Inoltre, è possibile scegliere tra inverter monofase o trifase, a seconda della potenza contrattuale e della distribuzione degli elettrodomestici.
Un aspetto da considerare è la possibilità di installare un sistema di accumulo: anche in questo caso, la scelta di installare una batteria dipende da diversi fattori, tra cui il livello di autoconsumo desiderato, la disponibilità di incentivi e il budget a disposizione.
Installazione e manutenzione dell’impianto fotovoltaico
Ora che abbiamo visto la fase di progettazione, passiamo a vedere insieme come viene installato l’impianto fotovoltaico e come potrai fare, dopo l’installazione, per prendertene cura negli anni, garantendoti sempre il massimo dell’efficienza e della durata.
Quali sono gli step dell’installazione dell’impianto fotovoltaico
L’installazione di un impianto fotovoltaico è un processo articolato che richiede una pianificazione accurata e l’intervento di tecnici specializzati.
Una volta definito il progetto e selezionati i componenti più adatti, si procede con le operazioni sul campo. In primis, l’area destinata all’installazione viene accuratamente preparata e messa in sicurezza, delimitando la zona di lavoro e adottando tutte le precauzioni necessarie per garantire la sicurezza degli operatori. Successivamente, si procede con l’installazione delle strutture di supporto, come i montanti e le staffe, che verranno fissati al tetto o alla struttura portante dell’edificio, assicurandosi che siano perfettamente ancorati e in grado di sostenere il peso dei pannelli solari.
I pannelli fotovoltaici vengono poi posizionati sulle strutture di supporto, seguendo attentamente il layout progettato: ogni pannello viene collegato agli altri tramite appositi connettori, formando dei moduli più grandi.
L’inverter viene installato in un luogo fresco e asciutto, di solito all’interno dell’edificio, e collegato alla rete elettrica. Se previsto dal progetto, anche la batteria di accumulo viene posizionata e collegata al sistema. In questa fase, viene installato anche il controller, un dispositivo intelligente che permette di monitorare e gestire in tempo reale la produzione e il consumo di energia, ottimizzando il funzionamento dell’impianto.
Infine, si procede con il cablaggio di tutti i componenti, collegando i pannelli all’inverter, l’inverter alla rete elettrica e, se presente, la batteria al sistema. Una volta completato il cablaggio, vengono effettuati numerosi test per verificare il corretto funzionamento di ogni componente e dell’impianto nel suo complesso.
A questo punto, l’impianto viene messo finalmente in funzione: da questo momento, la luce del sole che colpirà il tetto di casa tua diventerà elettricità per i tuoi consumi domestici.
Garantisci lunga vita al tuo impianto fotovoltaico: la manutenzione
Una volta che il tuo impianto sarà operativo, non dovrai farti carico di molte operazioni: pochi e semplici accorgimenti saranno sufficienti a garantire al tuo impianto una lunga vita e la massima efficienza possibile.
Distinguiamo due tipi di manutenzione dell’impianto:
- la manutenzione ordinaria, ossia le semplici operazioni da svolgere a cadenza periodica, utili a mantenere il corretto funzionamento dei componenti e a verificare che la salute dei componenti proceda a gonfie vele;
- la manutenzione straordinaria, da mettere in conto nel caso in cui si verifichino dei guasti che compromettono le performance e l’efficienza dell’impianto.
Per quel che concerne la manutenzione ordinaria, ti basta mettere in conto delle semplici operazioni che sono:
- la pulizia dei moduli fotovoltaici: munisciti di detergente delicato e di panno e vai di olio di gomito. Il tuo obiettivo? Eliminare dal pannello polvere, impurità, foglie e sporco che, depositandosi sulla superficie riducono l’assorbimento della luce solare, con impatto sul rendimento. Si tratta di un’operazione che puoi pianificare una volta l’anno.
- una verifica dello stato dei pannelli: ricorda di osservare da vicino lo stato dei pannelli. I moduli sono, in realtà, costruiti e testati per resistere a intemperie e urti. Tuttavia, grandinate potenti o forti nevicate possono causare danni: naturalmente parliamo di fenomeni eccezionali, come quelli che si sono verificati qualche estate fa, che hanno danneggiato numerosi pannelli fotovoltaici nel Nord Italia.
In linea generale, i rischi dovrebbero essere bassi, ma a seguito di eventi atmosferici particolarmente violenti, ricorda di verificare l’integrità dei pannelli.
- visto che l’essenziale è invisibile agli occhi, controlla il rendimento dei pannelli attraverso sistemi di monitoraggio che, attraverso interfacce intuitive e accessibili anche da remoto, ti consentono di avere a portata di mano dati utili sulla salute del tuo impianto. Se noti cali di produzione sospetti, non esitare a contattare il tuo tecnico di fiducia, per trovare l’origine del problema e intervenire tempestivamente.
Per concludere: ora sai tutto sul fotovoltaico
Ora che hai letto tutta la guida, dovresti sapere il tanto che basta per partire alla scelta del tuo impianto fotovoltaico con una marcia in più.
Prima di lasciarti, ci preme ricordarti che passare al fotovoltaico comporta tanti vantaggi.
Sicuramente quello economico, anche in vista degli aumenti sulle bollette che abbiamo tutti sentito negli ultimi anni, è il più sentito: secondo il GSE, con un impianto fotovoltaico senza batteria di accumulo, raggiungi il 30% di autosufficienza energetica, che sale all’80-90% se opti per un sistema di accumulo: insomma il risparmio è tangibile, sicuro e ti garantisce un ritorno dell’investimento nel medio periodo.
Oltre all’aspetto economico, quello più impattante è il risparmio ambientale: l’utilizzo di energia solare per le tue utenze domestiche ti dà la certezza di ridurre concretamente il tuo impatto ambientale.
Se vuoi un dato numerico e tangibile del tuo contributo all’ambiente, considera che ogni kWh di energia solare corrisponde a circa mezzo kg di CO2 risparmiata per l’ambiente: se visualizzi il numero moltiplicato per il numero di kWh consumati in un anno, hai la misura esatta di quanto l’energia solare riduca la tua impronta di carbonio sul pianeta.
Un vantaggio non da poco, infine, è quello che riguarda l’aumento di valore del tuo immobile: attualmente il mercato immobiliare favorisce moltissimo le abitazioni efficienti dal punto di vista energetico: dotare la tua abitazione di un impianto fotovoltaico la renderà molto più appetibile, rendendola più richiesta e, dunque, aumentandone notevolmente il valore.
Insomma, se hai letto fin qui, siamo sicuri che la possibilità di compiere questo passo si stia facendo seriamente strada nella tua mente. Ti salutiamo con la speranza di ritrovarti tra queste pagine, per approfondire altri argomenti utili, e con l’augurio di un futuro sempre più solare e sostenibile.
Domande frequenti sul fotovoltaico
Come funziona un impianto fotovoltaico?
Un impianto fotovoltaico trasforma la luce solare in energia elettrica. I pannelli solari catturano i raggi del sole e li convertono in corrente continua, che viene poi trasformata in corrente alternata da un inverter per poter essere utilizzata per alimentare gli elettrodomestici o immessa nella rete elettrica.
Quali sono i vantaggi di un impianto fotovoltaico?
I vantaggi di un impianto fotovoltaico sono numerosi: produzione di energia pulita e rinnovabile, riduzione dell’impatto ambientale, indipendenza energetica e valorizzazione dell’immobile.
Quali sono i tipi di pannelli fotovoltaici?
Esistono diversi tipi di pannelli fotovoltaici, ognuno con caratteristiche specifiche: monocristallini, policristallini, thin-film. La scelta del tipo di pannello dipende da diversi fattori, come l’inclinazione del tetto, l’esposizione al sole e le esigenze energetiche.