Valutazione Impianti Fotovoltaici: Guida alla scelta della tua soluzione su misura!

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Alla fine arriva il momento in cui scrivi nel motore di ricerca “Valutazione Impianti Fotovoltaici”, perché stavolta sei deciso a fare il passo definitivo per cambiare il modo in cui alimenti la tua casa.

Tutto è iniziato quando l’amico fidato ha scelto il fotovoltaico per la sua casa o per il suo B&B. 

Il suo entusiasmo ti aveva già contagiato: era stato sorprendente scoprire quanto fosse informato e quante nozioni sapesse sull’argomento.

Valutazione impianto fotovoltaico

Così hai iniziato a documentarti per curiosità, magari anche tra le pagine del nostro sito.

E alla fine, qualcosina hai capito.

Se, però, sei finito da queste parti, probabilmente stai cercando di fare ancora un passo avanti, in vista di un futuro investimento in un impianto fotovoltaico per la tua casa.

Visto che questo blog ha proprio l’obiettivo di aiutare i consumatori nelle loro scelte d’acquisto in materia di energie rinnovabili, in questo articolo troverai una pratica guida alla Valutazione dell’impianto fotovoltaico.

Nei paragrafi che stai per leggere, infatti, abbiamo condensato tutte le informazioni utili e necessarie ai fini di una scelta informata e consapevole.

Insomma, non devi far altro che leggere quanto segue per fare un passo ulteriore verso la scelta di un futuro più sostenibile, sia per te, che per l’ambiente.

I vantaggi di un impianto fotovoltaico

Probabilmente già sei consapevole di quanto un impianto fotovoltaico rappresenti un investimento dalla duplice valenza: fa risparmiare te e fa risparmiare l’ambiente.

L’autosufficienza energetica e il risparmio in bolletta

Installando un impianto fotovoltaico, diventi a tutti gli effetti il produttore dell’energia che consumi.

I pannelli fotovoltaici lavorano durante le ore solari per trasformare l’energia del sole in corrente elettrica: in linea teorica, dovresti adoperare quell’energia nel momento in cui viene prodototta.

Se, però, ti avvali di un sistema di accumulo, puoi stoccare l’energia prodotta in surplus, per utilizzarla in secondo momento, magari in orario serale o notturno.

In alternativa, puoi utilizzare la rete come sistema di stoccaggio virtuale, ricevendo, attraverso meccanismi di incentivo come Lo Scambio sul Posto o Il Ritiro Dedicato, dei compensi sotto forma di credito o sotto forma di denaro, in cambio dell’energia che hai ceduto alla rete.

In altre parole, un impianto fotovoltaico ben dimensionato ti permette di raggiungere l’autosufficienza energetica, riducendo drasticamente l’impiego di energia dalla rete elettrica.

Questo come puoi immaginare comporta un notevole risparmio – fino a 500 – 600 € l’anno – sulla tua bolletta della luce.

Il risparmio ambientale: meno CO2 utilizzando l’energia solare

Scegliere l’energia solare significa attivarsi concretamente in nome dell’ambiente e di un futuro più sostenibile: con l’installazione di un impianto fotovoltaico, contribuisci davvero alla riduzione delle emissioni di CO2 e alla lotta contro i cambiamenti climatici.

Per darti qualche dato, considera che in media, ogni MWh generato da queste fonti emette circa 820 kg di CO2, contribuendo significativamente all’inquinamento atmosferico e ai cambiamenti climatici.

Un impianto fotovoltaico domestico da 3 kWp produce mediamente dai 9 ai 15 kWh di energia al giorno, evitando l’emissione di circa 4,8 kg di CO2.

Immagina quanto risparmio di CO2 in un anno o in 25 anni (il tempo medio di durata dei pannelli fotovoltaici)!

Come funziona e com’è fatto un impianto fotovoltaico

In un vecchio film di Aldo, Giovanni e Giacomo, Giovanni diveva a Giacomo: “Chi sa fare, sa capire”

La situazione era comica, quindi si rideva.

Tuttavia, la battuta contiene in sé un fondo di verità, poiché se capisci com’è fatta una cosa e come funziona, secondo noi, sei a buon punto per prendere eventuali decisioni in merito.

Ovviamente non stiamo per illustrarti come realizzare da solo il tuo impianto fotovoltaico, poiché si tratta di un’attività che sarebbe sempre meglio riservare a tecnici e professionisti qualificati.

Quello che faremo in questa sezione dell’articolo dedicato alla Valutazione degli impianti fotovoltaici è spiegarti come funziona un impianto fotovoltaico e com’è fatto, fornendoti nozioni generali sui componenti fondamentali. 

Come funziona un impianto fotovoltaico: il viaggio dell’energia dal sole agli elettrodomestici

Valutazione impianti fotovoltaici

Il viaggio dell’energia solare inizia quando i raggi del sole raggiungono i pannelli fotovoltaici.

O meglio, la loro superficie, composta da numerose celle solari, realizzate in silicio cristallino o altri materiali semiconduttori. 

Quando la luce solare colpisce le celle, si verifica un fenomeno chiamato “effetto fotoelettrico”: i fotoni, le particelle di luce, cedono la loro energia agli atomi di silicio, creando un flusso di elettroni.

Questo flusso di elettroni, però, non è ordinato. Per questo entra in gioco il diodo, un componente presente in ogni cella solare che permette agli elettroni di fluire solo in una direzione, creando una corrente elettrica continua.

Visto che la maggior parte delle nostre case e degli elettrodomestici funzionano a corrente alternata (CA), entra in scena anche l’inverter, un dispositivo che converte questa corrente continua in corrente alternata, rendendola compatibile con i nostri impianti elettrici.

In alcuni impianti fotovoltaici viene installato anche un sistema di accumulo, che ha la funzione di immagazzinare l’energia solare in eccesso durante il giorno, per poi utilizzarla di sera o in caso di maltempo quando i pannelli non producono. 

Gli impianti fotovoltaici possono essere connessi alla rete elettrica in maniera totale o parziale: In entrambi i casi, l’energia in eccesso non utilizzata viene immessa in rete.

Anche la rete si comporta come un sistema di accumulo virtuale, tenendo conto, tramite un apposito contatore bidirezionale, dell’energia in uscita e di quella in entrata: in questo modo, l’energia che immetti in rete non va persa, ma ti viene ripagata attraverso particolari meccanismi di incentivo, come lo Scambio sul Posto o il Ritiro Dedicato.

Quali sono i componenti fondamentali di un impianto fotovoltaico

In questo paragrafo, esploreremo in dettaglio i componenti principali di un impianto fotovoltaico, svelando il loro ruolo fondamentale nel processo di conversione dell’energia solare in elettricità.

I Pannelli Fotovoltaici

I moduli fotovoltaici sono composti da numerose celle solari, realizzate in silicio cristallino o altri materiali semiconduttori. Quando la luce solare colpisce le celle, si verifica un fenomeno chiamato “effetto fotoelettrico”: i fotoni, le particelle di luce, cedono la loro energia agli atomi di silicio, creando un flusso di elettroni. 

Esistono diverse tipologie di pannelli solari, ognuna con caratteristiche e vantaggi specifici:

  • Pannelli Monocristallini: sono la tipologia di pannelli che offre la massima efficienza di conversione e sono ideali per spazi ridotti.
  • Pannelli Policristallini: più economici rispetto ai monocristallini, ma con una resa leggermente inferiore.
  • Pannelli in Film Sottile: più leggeri e flessibili, adatti a installazioni su tetti non convenzionali.

La scelta del tipo di pannello solare dipende da diversi fattori, come il budget disponibile, l’esposizione al sole del tetto e le esigenze energetiche dell’edificio.

L’Inverter: Da Corrente Continua ad Alternata

L’energia elettrica prodotta dai pannelli solari è in corrente continua (CC), mentre la maggior parte delle nostre case e degli elettrodomestici funzionano a corrente alternata (CA). Ecco perché entra in gioco l’inverter, un dispositivo elettronico che converte la corrente continua in alternata, rendendola compatibile con i nostri impianti elettrici. L’inverter svolge un ruolo fondamentale nel garantire la fruibilità dell’energia solare all’interno di un’abitazione.

Come per i pannelli fotovoltaici, anche per gli inverter esistono diverse soluzioni, per adattarsi a esigenze specifiche, sia tecniche, che di budget.

In sintesi, le tipologie di inverter tra cui districarsi sono queste:

  • Inverter di Stringa: rappresenta l’opzione più semplice ed economica. Consiste in un unico dispositivo a cui vengono collegati tutti i pannelli fotovoltaici di una stringa. La sua efficienza è elevata, soprattutto quando i pannelli operano in condizioni ottimali.
  • Microinverter: la soluzione più avanzata per la gestione dell’energia solare. Ogni pannello fotovoltaico è dotato di un proprio microinverter dedicato, che converte la CC in CA direttamente sul modulo. I microinvert hanno un costo maggiore rispetto agli inverter di stringa. 
  • Ottimizzatori di Potenza: una soluzione intermedia tra gli inverter di stringa e i microinverter. Vengono installati su ciascun pannello e ottimizzano la produzione di energia a livello di modulo, minimizzando le perdite dovute a ombreggiamenti o malfunzionamenti. A differenza dei microinverter, la conversione da CC in CA avviene in un inverter di stringa centrale. 

Il sistema di accumulo: utilissimo (ma non fondamentale) per una maggiore autosufficienza energetica

Come già detto. in alcuni impianti fotovoltaici viene installata anche una batteria di accumulo.

La sua funzione è quella di immagazzinare l’energia solare in eccesso durante il giorno, per poi utilizzarla di sera o in caso di maltempo quando i pannelli non producono. Questo permette di massimizzare l’autoconsumo dell’energia prodotta e di ridurre la dipendenza dalla rete elettrica. 

Le batterie utilizzate negli impianti fotovoltaici più utilizzate sono quelle al litio, che offrono una lunga durata, un’elevata efficienza e una bassa manutenzione.

La Struttura di Supporto: 

La struttura di supporto è fondamentale per ancorare i pannelli solari al tetto o al suolo. La cosa fondamentale è che sia robusta e resistente alle intemperie, in grado di sopportare il peso dei pannelli e le sollecitazioni del vento e della neve. La scelta della struttura di supporto dipende dal tipo di tetto, dalla pendenza e dalle condizioni climatiche della zona.

Valutazione impianto fotovoltaico: la Batteria di accumulo conviene o no?

Finora l’abbiamo citata già diverse volte, quindi è tempo di dedicare una sezione all’argomento, per capirci qualcosa in più.

In effetti una delle domande più gettonate sulla batteria di accumulo riguarda la necessità o meno dell’investimento: conviene o no?

Autoconsumo e dintorni: meno prelevi dalla rete, più sei indipendente, più risparmi in bolletta

L’obiettivo di chi installa un impianto fotovoltaico è quello di aumentare sempre di più l’autoconsumo, allo scopo di prelevare sempre meno energia dalla rete elettrica, ottenendo un risparmio in bolletta maggiore.

Come sai, il tuo impianto fotovoltaico produce durante le ore di luce solare: è in questo momento che dovresti utilizzare l’energia prodotta.

Se non la utilizzi, questa energia, in mancanza di un sistema di accumulo, viene reintrodotta in rete.

Scambio sul Posto e Ritiro Dedicato

L’energia data alla rete elettrica non viene persa.

In questo caso, la Rete elettrica nazionale si comporta esattamente come una batteria di accumulo: ti restituisce l’energia che hai immesso, sotto forma di crediti, attraverso Lo Scambio sul Posto e il Ritiro Dedicato.

Lo scambio sul posto è un meccanismo di compensazioni tra quello che immetti in rete e quello che prelevi per le tue utenze.

In concreto, il sistema è molto simile a quello di un cash back: quando prelevi dalla rete, il costo di quella energia ti viene rimborsato in base a ciò che hai immesso. Il rimborso viene conteggiato dando ai kWh dati alla rete un valore di circa il 60% rispetto a quanto costerebbero sulla bolletta.

Il ritiro Dedicato, invece, ha un funzionamento un po’ più semplice e immediato, dal momento che si tratta di vera e propria vendita di energia elettrica: in pratica, i kWh che dai alla rete ti vengono pagati in base al Prezzo Unico Nazionale.

Indipendentemente dal sistema di incentivo scelto, il concetto basilare da portare a casa è questo: il sistema di accumulo non è fondamentale, ma opzionale.

Un impianto fotovoltaico garantisce un risparmio in bolletta anche senza l’installazione di batterie.

La Batteria di Accumulo: si, no, quando?

La batteria di accumulo, dunque, può essere una soluzione ottimale, se hai un impianto sufficientemente grande da stoccare un certo quantitativo di energia.

Per verificare se può risultare conveniente per te questo tipo di investimento bisogna verificare l’esistenza di queste condizioni:

  • desiderio di ottenere un’indipendenza energetica fino a circa il 90% 
  • conoscere il quantitativo di energia prodotta dall’impianto
  • conoscere in quantitativo di energia autoconsumata in assenza di batteria e quello ceduto alla rete.

Mettendo in relazione questi dati, è possibile ricavare un’idea di quanto possa essere o meno conveniente dotarsi di batteria di accumulo.

Visto che questo articolo è dedicato proprio alla Valutazione impianto fotovoltaico e vuole fornirti nozioni utili a districarti tra tanti dubbi e informazioni ambigue, ci sta a cuore lasciarti questo concetto: non farti trascinare da chi suggerisce la batteria di accumulo come soluzione per incrementare esponenzialmente la convenienza di un impianto fotovoltaico.

Si tratta di un investimento che può raggiungere anche i 10.000 euro, in alcuni casi, per uno strumento che ha una durata media di circa 15 anni.

In altre parole, la convenienza o meno di questa soluzione è da valutare caso per caso, soprattutto considerando i consumi dell’abitazione, le esigenze specifiche, la disponibilità di budget e le considerazioni personali sull’ambiente e la sostenibilità.

Valutazione impianti fotovoltaici: fattori fondamentali da considerare

In questa sezione, parliamo di fattori fondamentali da considerare nella scelta e valutazione dell’impianto fotovoltaico.

Di seguito trovi una check list molto utile, che ti guiderà negli step da fare nella scelta della soluzione più adatta alle tue esigenze.


Si tratta di informazioni strategiche da conoscere, anche quando si richiedono preventivi fotovoltaico, argomento che puoi approfondire ulteriormente leggendo questa nostra guida completa.

Step 1: Conosci il tuo fabbisogno energetico

Per dimensionare correttamente il tuo impianto fotovoltaico, devi conoscere con esattezza di quanta energia hai bisogno.

Si tratta di un’informazione facile da reperire: prendi le bollette degli ultimi 12 mesi e somma i dati relativi ai consumi.

Online trovi anche diversi simulatori che ti permettono di ottenere una stima dei consumi annuali, sulla base di poche domande, come il numero di persone del nucleo familiare, la superficie dell’abitazione e la tipologia di elettrodomestici abitualmente utilizzati.

Visto? Sei già a buon punto!

Step 2: Raccogli informazioni sul sito di installazione

Il rendimento di un impianto fotovoltaico dipende da moltissimi fattori: certamente la qualità dei componenti fa la sua parte.

Ma prima di scegliere i componenti è necessario raccogliere dati per comprendere la fattibilità dell’investimento.

Nello specifico, è fondamentale conoscere l’irraggiamento solare nella tua zona. 

Puoi aiutarti utilizzando i dati dell’Atlante delle radiazioni italiane.

Poi è necessario che tu conosca l’inclinazione e l’esposizione del tetto e lo spazio disponibile. 

Ultimo dato importante, ai fini di una corretta valutazione, è verificare la presenza di elementi che potrebbero causare ombreggiamenti sul tetto. 

Step 3: Dimensionamento dell’impianto

Ora che hai una stima del tuo fabbisogno e conosci l’irragiamento nella tua zona, nonché le caratteristiche del tuo tetto, potresti procedere a farti un’idea della potenza del tuo impianto.

Per motivi di semplicità, prendiamo come riferimento la città di Roma, che ha un buon irraggiamento da 1500 kWh annui. 

In questa città, dunque:

  • Se installi un impianto da 3 kWp: si copre il fabbisogno energetico annuo di una piccola abitazione (circa 2-3 persone) con un consumo medio di circa 4.500 kWh/anno.
  • Con un Impianto da 4 kWp si copre il consumo energetico annuo di circa 6.000 kWh/anno.
  • Un Impianto da 5 kWp, può coprire il fabbisogno di una famiglia numerosa (circa 4-5 persone) o di una piccola attività commerciale con un consumo annuo di circa 7.500 kWh/anno.
  • Un impianto da 6 kWp: copre abitazioni con consumi energetici elevati (oltre 8.000 kWh/anno) o piccole attività commerciali che desiderano aumentare l’autoconsumo e ridurre la dipendenza dalla rete.

Ovviamente ricorda di considerare quanto spazio hai a disposizione, considerando che per 1 kW di potenza occorrono dai 3 ai 4 pannelli, per una superficie di circa 7 metri quadri.

Noi la stiamo facendo facile, ma ricorda che si tratta di operazioni e analisi abbastanza complesse: se vuoi garantirti un impianto davvero efficiente, affidati a consulenti professionisti.

Step 4: verifica che la tua zona di installazione non abbia vincoli paesaggistici

L’installazione di un impianto fotovoltaico su un edificio esistente in Italia è generalmente considerata un intervento di manutenzione ordinaria e, come tale, non richiede permessi, autorizzazioni o atti amministrativi di assenso.

Tuttavia, esistono alcune eccezioni a questa regola:

  • Se vivi in una zona sottoposta a vincoli paesaggistici: in questo caso, è necessario ottenere l’autorizzazione dalla Soprintendenza competente.
  • Se nel tuo comune esistono Regolamenti particolari: La normativa locale, ossia il Regolamento comunale del luogo specifico in cui si intende realizzare l’impianto, potrebbe adempimenti o permessi.
  • Se per l’installazione saranno necessarie Opere complementari: se, ad esempio, l’installazione dovesse richiedere opere complementari come opere strutturali, linee vita o nuove aperture sulla copertura, potrebbe essere necessaria la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) o la CILA (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata).

3 consigli per essere davvero obiettivi nella Valutazione impianto fotovoltaico

Non potevano mancare 3 consigli per muoverti come un esperto nella scelta della tua soluzione giusta e per procedere alla valutazione dell’impianto fotovoltaico con obiettività e consapevolezza.

Valuta la qualità dei materiali

Il fotovoltaico negli ultimi anni ha visto un boom pazzesco: questo, oltre a diffondere la cultura delle energie rinnovabili, ha creato un’offerta incredibile.

Online si trova praticamente di tutto, con range di prezzo che spesso variano in maniera davvero incredibile, lasciando i consumatori confusi e incerti.

Cerca di non farti convincere solo dal prezzo, ma valuta la qualità dei componenti: affidati a brand specializzati, che offrono autorevolezza e sicurezza.

Verifica le garanzie per ogni singolo componente e prenditi tutto il tempo per fare eventuali ricerche o approfondimenti in rete, sfruttando anche il potere informativo di recensioni e opinioni di altri consumatori.

Non fermarti al primo preventivo

Online trovi tantissime piattaforme dedicate al fotovoltaico che offrono preventivi gratuiti.

Ha sicuramente senso richiedere più preventivi per valutare le diverse offerte.

Ricorda sempre che ogni situazione è un mondo a sé: diffida, dunque, da chi ti fornisce preventivi pre-impostati, che riportano cifre tonde e soluzioni già pronte all’uso.

L’impianto fotovoltaico che installerai deve rispondere alle tue esigenze specifiche e probabilmente una soluzione già pronta non sarà quella più efficiente per te.

Ricorda che esistono incentivi fiscali, bonus e agevolazioni per il fotovoltaico

In media, il costo di un impianto fotovoltaico domestico in Italia si aggira tra i 6.000€ e i 10.000€. 

Tuttavia, puoi risparmiare sul tuo investimento, usufruendo dei diversi bonus e agevolazioni per il fotovoltaico. 

Nel 2024, ad esempio, hai a disposizione il Superbonus 70%, per le spese sostenute per l’installazione di impianti fotovoltaici su condomini, unità immobiliari o edifici in ristrutturazione energetica, con un limite di 48.000€ per singola unità immobiliare e 2.400€/kW di potenza.

Oppure puoi accedere al bonus ristrutturazione 50%, con una detrazione IRPEF del 50% su un massimo di 96.000€ per le spese di installazione di pannelli fotovoltaici, su tetti, balconi o facciate, con accumulo.

L’8 agosto 2023 è stato stanziato anche un fondo da 200 milioni di euro da distribuire nel corso del 2024 e 2025 per il cosiddetto “Reddito Energetico”, ossia un fondo che permette l’accesso agevolato alle energie rinnovabili alle famiglie con reddito inferiore a 15.000 euro o a 30.000 euro, avendo almeno quattro figli a carico.


Insomma, le opportunità sono molte: tienile in considerazione, quando richiedi il tuo preventivo.

Quanto “dura” un impianto fotovoltaico?

La durata media dei componenti di un impianto fotovoltaico varia a seconda della qualità dei materiali utilizzati e delle condizioni di installazione e manutenzione. 

Visto che probabilmente vuoi sapere quanto durerà il tuo impianto, in vista di calcoli sul ritorno dell’investimento, di seguito proviamo a fornirti una stima sulla durata dei singoli componenti.

I pannelli fotovoltaici sono il componente più costoso di un impianto e la loro durata media è stimata intorno a 25-30 anni. Un fattore da tenere in considerazione, però, è il lento decadimento a cui è sottoposto il silicio, a causa dell’esposizione alla luce solare e alle alte temperature: di solito, la potenza dei pannelli tende a diminuire gradualmente nel tempo, con un calo medio annuo dello 0,5-1%.

L’inverter, invece, ha una durata media è stimata intorno a 10-15 anni.

Se decidi di acquistare un sistema di accumulo,  considera una durata media di circa 10-15 anni per quelle al litio, più costose.

Se opti per quelle al piombo, dovresti mettere in conto di cambiarle ogni 3 o 5 anni.

In generale, un impianto fotovoltaico ben progettato, installato e mantenuto può avere una durata media di 20-25 anni o più, producendo energia pulita e rinnovabile per molti anni a venire.

Valutazione impianti fotovoltaici: non dimenticare l’importanza della manutenzione

Una regolare manutenzione dell’impianto fotovoltaico è fondamentale per garantire il suo corretto funzionamento e prolungarne la durata nel tempo. 

Se vuoi garantirti un impianto fotovoltaico sempre efficiente e performante, ricorda di pulire regolarmente i pannelli: polvere e sporco impattano la loro efficienza.

Non sottovalutare il controllo dell’inverter e delle batterie, e la verifica del corretto funzionamento di tutti i componenti.

Puoi anche avvalerti di software di monitoraggio che ti permettono di avere sempre a portata di mano tutte le informazioni sul funzionamento dell’impianto e dei singoli pannelli.

Oltre a questo, ti consentono di monitorare l’energia prodotta nel corso dei mesi e di conoscere in tempo reale eventuali guasti o malfunzionamenti.

Quanto costa un impianto fotovoltaico?

Il costo di un impianto fotovoltaico varia in base a diversi fattori, tra cui la potenza dell’impianto, la qualità dei componenti, il tipo di installazione e la regione geografica. In media, il costo di un impianto fotovoltaico domestico in Italia si aggira tra i 6.000€ e i 10.000€. Tuttavia, è possibile ottenere incentivi statali che possono ridurre significativamente il costo dell’impianto.

Come funziona un impianto fotovoltaico?

Un impianto fotovoltaico sfrutta l’energia solare per produrre energia elettrica. I pannelli fotovoltaici, composti da celle solari, convertono la luce solare in corrente continua. L’inverter, un componente dell’impianto, converte la corrente continua in corrente alternata, che può essere utilizzata per alimentare le utenze domestiche o immessa nella rete elettrica.

Conviene installare un impianto fotovoltaico?

La convenienza di installare un impianto fotovoltaico dipende da diversi fattori, tra cui il consumo energetico dell’abitazione, il costo dell’energia elettrica, gli incentivi statali disponibili e il tempo di ritorno dell’investimento. In generale, l’installazione di un impianto fotovoltaico può essere un investimento redditizio, soprattutto se si considera l’aumento del prezzo dell’energia elettrica e i benefici ambientali.

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